Il 9 maggio 2024 ricorre il centenario della nascita di Bulat Okudžava, uno dei padri della canzone d’autore russa. In suo ricordo Caissa Italia pubblica per la prima volta in Italia In cerca di fantastiche avventure, il suo capolavoro per l’infanzia, splendidamente illustrato dal maestro Evgenij Antonenkov.
Un racconto immaginifico che celebra la fantasia e il pensiero libero,
oltre ogni forma di totalitarismo e sopraffazione.
In libreria dal 27 maggio 2024
In cerca di fantastiche avventure
scritto da Bulat Okudžava
illustrazioni di Evgenij Antonenkov
traduzione di Tatiana Pepe
cm 16,5 x 20,3
pp. 72, copertina cartonata
euro 14,90
ISBN 978-88-6729-183-0
Età di lettura: 7+
Pubblicato la prima volta agli inizi degli anni ‘70, In cerca di fantastiche avventure è un racconto imperdibile per avventurieri di tutte le età, nato dalla penna “musicale” di Bulat Okudžava, da generazioni considerato tra i più grandi interpreti della canzone d’autore russa.
“Mi trovavo a Jalta e mandavo al mio bambino lettere in cui descrivevo avventure fantastiche. Una volta ho mostrato queste lettere alla poetessa Bella Achmadulina, che mi ha detto «Ma questo è un racconto già bell’e pronto!» Così, è nato questo libro.”
Bulat Okudžava
In cerca di fantastiche avventure è l’unica opera di Bulat Okudžava destinata a un pubblico di bambini e che, a cento anni dalla nascita dell’autore, Caissa Italia porta nel nostro Paese seguendo uno dei fil rouge più distintivi della casa editrice, che si può far risalire ai tempi degli esordi negli scacchi: il recupero, con perizia “archeologica”, di testi in lingua russa ancora poco conosciuti in Italia.
Un capolavoro per l’infanzia venato da una satira sottile contro ogni forma di totalitarismo e impreziosito dalle oniriche illustrazioni del maestro Evgenij Antonenkov.
“I grandi scrittori, quando scrivono ai bambini, sanno aprire scrigni pieni di meraviglie. Quando una storia nasce per essere raccontata ai bambini, conterrà tutti i mondi possibili, quelli reali e quelli immaginari.”
Dalla nota della traduttrice Tatiana Pepe
Incredibili avventure per lettori di tutte le età
“Vivevo in una casa bianca in riva al mare. Da giorni ormai scendeva la pioggia, soffiava il vento e sul mare si alzavano onde altissime. Scrutavo da mattina a sera nel mio cannocchiale in cerca di avventure. Ma quali avventure potevano mai esserci in un giorno di pioggia?”
Nella tranquilla casa del protagonista di questa rocambolesca storia, entrano due personaggi a dir poco singolari: Craig l’Ariete del Kutenai e il Nostro Serpente Buono. Una notte appare in sogno a tutti loro un inquietante Balefante marino, circostanza che li spingerà a partire alla ricerca di tale “mostro spaventosissimo”. L’incontro si rivelerà però molto diverso da come l’avevano immaginato, perché troveranno non solo una creatura gentile e pacifica, ma anche un ottimo amico. È così che la squadra si allarga e i quattro compagni di viaggio, accomunati dal desiderio di vivere avventure incredibili, diventeranno protagonisti di assurde e straordinarie peripezie: affrontano una Medusa-Gorgone, turlupinano il Perfido Lupo Solitario, sfuggono dalle grinfie dell’Assillante OdiputS (che vi auguriamo di non incontrare mai), fronteggiano gli Spietati Coleotteri Ferrosi e tanto, tanto altro…
Le eccezionali avventure raccolte in questo libro si avvicendano con ritmo serrato e coinvolgente, e mostrano il grande talento di Okudžava nel parlare un linguaggio adatto a tutti, mai banale nella sua semplicità, rivelando, con le parole della traduttrice Tatiana Pepe, “la figura di un uomo, un autore, uno scrittore inguaribilmente innamorato della vita”.
Tematiche universali come l’amicizia, la guerra, la libertà e l’amore vengono declinate in storie che attraversano più livelli di lettura. Mentre i più piccoli potranno immergersi in divertenti racconti di pura avventura, con personaggi che sembrano usciti dal sogno di un bambino (un buffo elefante-balena, un serpente parlante di gomma e perfino un leone di maiolica), i lettori adulti apprezzeranno le allegorie che si celano dietro ogni episodio, riconoscendo la volontà dell’autore di schierarsi contro ogni prepotenza e ogni regime totalitario, compreso quello comunista da cui Okudžava prende le distanze.
La sottile satira politica del grande paroliere si rivela soprattutto negli antagonisti del racconto: ad esempio il detestabile OdiputS (il cui nome contiene un gioco di parole che non sfuggirà al lettore più attento) pretende che tutti pensino, desiderino e facciano la stessa cosa ed è la personificazione dei regimi totalitari, mentre i Coleotteri Ferrosi che marciano instancabilmente contro… beh, non si sa bene che cosa, non sono che una metafora dell’insensatezza della guerra.
“Una guerra senza motivo, giganti misteriosi e personaggi a dir poco insoliti. [Il messaggio che Okudžava trasmette è che] non abbiamo il controllo su nulla di ciò che accade, ma dobbiamo affrontare ogni evento rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri amici, non dobbiamo aver paura e dobbiamo perdonare chi si è pentito e non vendicarci di chi ha sbagliato.”
Dalla biografia di Okudžava scritta da Dmitrij Bykov
Il linguaggio della musica
I racconti di Okudžava si fanno portatori di una visione del mondo allo stesso tempo saggia e bambina, valorizzata da una lingua ricercata, surreale e a tratti fiabesca, che si adatta meravigliosamente alla letteratura per ragazzi. I giochi linguistici, la musicalità e tutti quegli espedienti della lingua delle sette note che favoriscono la memorizzazione del testo sono attentamente mantenuti nella attenta traduzione di Tatiana Pepe, in cui risuonano echi “rodariani” che rendono divertente e indimenticabile la lettura ad alta voce.
Illustrazioni oniriche ed espressive
In origine, lo stesso Okudžava aveva illustrato le lettere inviate a suo figlio, ma in questa edizione Evgenij Antonenkov, uno dei maestri contemporanei dell’illustrazione, reinterpreta nel suo stile surreale e ricercato gli stravaganti personaggi della storia, inserendo anche il ritratto stilizzato dello stesso autore, che presta il volto al narratore-protagonista.
Antonenkov illustra con grande espressività e ironia ogni vicenda, utilizzando un tratto pittorico che rende ancora più epica ogni avventura. Ognuno dei protagonisti è caratterizzato con un elemento distintivo che lo rende inconfondibile (come dei caldi calzini di lana per l’Ariete del Kutenai o un cappello rosso per il Nostro Serpente Buono) e convoglia, anche attraverso la sua immagine, il messaggio dal sapore pacifista dell’autore.
“Il testo di Okudžava mi ha convinto per la combinazione di una percezione del mondo saggia e ingenuamente infantile. Qualità che apprezzo particolarmente nella letteratura per ragazzi. […] Nelle mie illustrazioni cerco di trasmettere al giovane lettore il mio mondo visivo. Sono, queste, delle avventure di sconfinata immaginazione e io mi auguro che dopo averle lette, il lettore sia un po’ più gentile.”
Evgenij Antonenkov
L’autore
Bulat Okudžava (9 maggio 1924 – 12 giugno 1997) è stato un poeta, romanziere e sceneggiatore russo di origini georgiane, ricordato soprattutto come esponente di spicco della canzone d’autore russa. Suo padre era un pezzo grosso del Partito comunista in Georgia ma, accusato di essere una spia nazista, venne fucilato nel 1937; la madre trascorse quasi vent’anni nei gulag siberiani e il giovane Okudžava fu costretto ad andare a vivere dai nonni a Tbilisi. All’età di appena 17 anni, si arruolò volontario nell’Armata rossa e partecipò alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1956 tornò a Mosca e lavorò prima per la casa editrice Molodaja Gvardija e poi per il giornale culturale Literaturnaja gazeta; fu in quegli anni che iniziò a suonare la chitarra e ad esibirsi. Presto il suo nome divenne noto sia nell’URSS che all’estero e negli anni ‘70 raggiunse l’apice della popolarità. Okudžava si era sempre ritenuto più un poeta che un cantautore e negli anni ‘80 si dedicò più attivamente all’attività letteraria, componendo poesie e scrivendo romanzi tra cui Il Salone, che gli valse il premio letterario Russkij Booker nel 1994. Nel 1991 ricevette il Premio di Stato dell’Unione Sovietica assegnato alle personalità più importanti della nazione. Morì a Parigi nel 1997. Il 9 maggio 2024 ricorre l’anniversario della sua nascita e Caissa Italia lo celebra con la pubblicazione di In cerca di fantastiche avventure, l’unica opera di Okudžava dedicata a un pubblico di giovani lettori.
L’illustratore
Evgenij Antonenkov è uno dei maestri dell’illustrazione contemporanea. Nato il 18 marzo 1956, si laurea presso l’Istituto Poligrafico di Mosca. Le sue illustrazioni sono state esposte in prestigiose mostre internazionali, tra cui la Biennale dell’Illustrazione di Bratislava (nel 1999, 2000, 2005 e 2011), la Biennale dell’Illustrazione Europea in Giappone (2000 e 2001) e la Mostra Illustratori di Bologna (2002). È stato tra i vincitori del White Raven (2004) ed è stato più volte candidato all’Astrid Lindgren Memorial Award (2009, 2010, 2020).
La traduttrice
Tatiana Pepe, laureata in lingua russa, ha seguito un percorso accademico presso l’università di Bologna e per alcuni anni ha lavorato come traduttrice con i Paesi dell’Est. Del 2019 è l’ingresso nel mondo editoriale insieme a Caissa Italia. Da allora cura assieme all’editore la collana KIDS, oltre a firmare tutte le traduzioni del filone russofono.
La casa editrice
Caissa Italia è una casa editriceindipendente attiva dal 2002 che pubblica libri per bambini e ragazzi e si occupa di saggistica (scacchi e golf, settori per i quali è un punto di riferimento nazionale, e poi giochi, musica e linguistica), teatro e narrativa. È particolarmente nota per i premi vinti nell’ambito degli scacchi e per una collana di musica di prestigio con autori di primissimo piano. La linea Kids, nata nel 2017, si è presto distinta, ottenendo riconoscimenti importanti, tra i quali segnaliamo il Premio Nati per Leggere assegnato nel 2022 all’albo Amy & Louis di Libby Gleeson e Freya Blackwood; da ricordare, nel 2023, l’inserimento di Diario di guerra di Olga Grebennik nella Honour List di Ibby Italia e quello di Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura nella shortlist dell’Enlightener Prize. Il nome “Caissa” rimanda alla driade protagonista di un poemetto di Sir William Jones (1763), poi diventata la dea protettrice del gioco degli scacchi. Il logo è firmato dal grafico e artista Ennio Tamburi, che ha curato il restyling della casa editrice nel 2009. L’editore e direttore editoriale è Yuri Garrett; in redazione ci sono Elena Montemaggi e Tatiana Pepe. I social sono curati da Haider Bucar.
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