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Andrej Sacharov – L’uomo che non aveva paura

Fisico geniale e “padre” della bomba all’idrogeno sovietica, Andrej Sacharov è stato soprattutto un uomo che si è battuto per la verità. Il suo impegno gli è valso il Premio Nobel per la pace e uno spazio fondamentale nella lotta per la democrazia e i diritti umani.

Arriva in Italia la prima biografia di Andrej Sacharov destinata a un pubblico di ragazzi, un volume che mette sotto i riflettori questioni urgenti come la libertà di pensiero e aiuta a leggere con lenti lucide anche il nostro presente.

Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura

a cura di Ksenija Novochatko
illustrato da Evgenija Rojzman, Olga Terechova, Polja Plavinskaja
tradotto da Tatiana Pepe
pubblicato da Caissa Italia
formato 24×34 cm
pp. 56, copertina cartonata 
€ 23,00 
ISBN 978-88-6729-159-5
Età: 12+

In libreria dal 25 settembre 2023

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Ci sono persone che determinano il destino dell’umanità per anni o persino decenni. 

Esce in libreria il 25 settembre Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura, una biografia che ripercorre la vita del grande scienziato sovietico coniugando il linguaggio immediato del graphic novel, quello informativo del reportage e quello intimistico delle memorie. Un’opera più che mai di attualità, realizzata in collaborazione con il Centro Sacharov di Mosca e la Fondazione Friedrich Naumann per la Libertà, alla quale hanno lavorato assieme storici, archivisti, scrittori, redattori e curatori di musei, coordinati da Ksenija Novochatko.

Il volume stimola importanti riflessioni sulla libertà intellettuale e sulla libera informazione e lo fa dando voce a Sacharov in persona, attraverso suoi articoli, interviste, lettere e memorie. Il risultato è un mosaico di ricordi, pensieri, manoscritti, foto e testimonianze che vanno a comporre un ritratto dell’uomo e del periodo storico il più autentico e fedele possibile.

Dai successi scientifici ai dubbi etici

La narrazione comincia con una presentazione storico-sociale del mondo che accoglie la nascita di Andrej e fin da subito la intreccia con la storia della sua famiglia e le sue scelte di vita. Il contesto di origine viene descritto minuziosamente, così come la sua formazione, informazioni che saranno fondamentali per capire le posizioni del Sacharov adulto. 

Dopo il primo impiego come ricercatore per l’industria bellica durante la Seconda guerra mondiale, Andrej viene “intrappolato” nel programma nucleare sovietico, dove collabora con le più grandi menti scientifiche dell’epoca nella “città fantasma” di Arzamas-16 (una specie di contraltare segreto di Los Alamos). Ma i suoi studi nel campo della bomba all’idrogeno sono presto accompagnati da profondi interrogativi di natura etica: come si può portare avanti la sperimentazione, conoscendo l’enorme e drammatico impatto che avrà sul pianeta e sulla vita delle persone? 

Dobbiamo partire da criteri morali concreti e non da astratti calcoli storici. E i criteri morali ci impongono categoricamente di non uccidere!

Le affinità con Oppenheimer e l’impegno contro le ingiustizie

Se il fisico statunitense J. Robert Oppenheimer, a cui si deve la costruzione della prima bomba atomica, aveva intuito l’inutilità e anzi la pericolosità dello sviluppo di una bomba all’idrogeno statunitense e dell’inevitabile corsa agli armamenti nucleari, Sacharov capisce la pericolosità a lungo termine dell’uso del nucleare a scopi bellici e comincia a battersi per la fine delle sperimentazioni

La sua non è una improvvisa crisi di coscienza, così come non lo era stata quella di Oppenheimer: è un interrogativo profondo sulle conseguenze del progresso e sull’uso che ne fa il potere. È una posizione critica dettata dalla conoscenza e dall’urgenza di condividere il sapere

Sacharov vorrebbe rivelare al mondo quello che sa del nucleare, ma lo stato sovietico tenta di ridurlo al silenzio. I suoi articoli però vengono pubblicati all’estero – in particolare “Riflessioni sul progresso, la convivenza pacifica e la libertà intellettuale” del 1968 – e innescano una reazione a catena ben più forte di quella nucleare. Sacharov è un uomo libero e lo dimostra dicendo la verità.

Le posizioni di Sacharov lo portano ben presto a uno scontro più o meno aperto con il governo, colpevole di nascondere le verità scomode del nucleare: dagli appelli pubblici e gli articoli per chiedere l’interruzione dei test passa alla contestazione aperta e a una lunga e ostinata battaglia in difesa dei diritti civili. Quando nel 1975 gli viene tributato il Premio Nobel per la pace l’ostilità dello Stato si trasforma in persecuzione che alla lunga sfocia nel confinamento a Gor’kij, una delle cosiddette “città chiuse” sovietiche inaccessibili agli stranieri.

Per l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo

Sacharov non si è solo impegnato attivamente per la pace tra i popoli e i grandi temi della libertà di espressione, ma si è anche battuto per la salvaguardia dei diritti delle persone a lui vicine, familiari, amici o sconosciuti che fossero. Per farlo non ha avuto paura di sfidare i più importanti uomini del suo tempo, denunciando apertamente la censura imposta agli scienziati, e non solo, in Unione Sovietica, e schierandosi coraggiosamente al fianco delle vittime dei processi politici e delle ingiustizie. Ha lottato con intelligenza, lungimiranza e integrità, consapevole che anche la voce di una sola persona può cambiare il destino di molti

“La sua voce calma ha fatto il giro del mondo. E tanto più violentemente hanno cercato di soffocarla, tanto più forte l’abbiamo sentita. Perché la sua forza era proprio che cercavano di soffocarla. Quando in una società corrotta qualcuno dice la verità, ogni parola pronunciata ha un valore straordinario.” (dall’elogio funebre di D.S. Lichačëv) 

I collegamenti con il Presente

Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura fornisce gli strumenti necessari per immergersi nella Storia e interpretare con lenti lucide anche quello che accade ai giorni nostri: la rinnovata contrapposizione tra Russia e Occidente in primis, ma anche la sistematica compressione dei diritti umani e la repressione del dissenso che si registra tutti i giorni in tutti i regimi illiberali, e che hanno una ripercussione enorme sulla vita di ogni singolo individuo.

La voce di Andrej Sacharov risuona ancora oggi forte e scomoda per gli autocrati, tanto che il tribunale di Mosca, la lunga mano giudiziaria di Putin, ha decretato ad agosto 2023 la dissoluzione del Centro Sacharov, un luogo di libera espressione con un’ampia agenda culturale e umanitaria. Ma nemmeno così si è impedito al suo messaggio di continuare ad arrivare a tutti i cittadini liberi e, soprattutto, a ogni ragazza e ogni ragazzo, spronandoli a lottare senza paura per ciò in cui credono.

Una grafica potente

Le illustrazioni sintetiche, inusuali, luminose – realizzate da un collettivo di illustratrici russe (Evgenija Rojzman, Olga Terechova e Polina Plavinskaja) rispettano la struttura narrativa ibrida del racconto e compongono un libro di grande impatto. L’impianto grafico, studiato per integrare le vicende generali con il percorso privato di Sacharov, aiuta il lettore a seguire il flusso della Storia viaggiando su una metaforica linea del tempo e l’espressivo codice cromatico utilizzato offre un importante supporto nella decodifica degli eventi: 

“Il rosso è il colore del potere dello Stato, del sistema che stabilisce determinate regole e punisce la loro violazione. Tutto ciò che è legato alla scelta personale di Sacharov e alle sue esperienze abbiamo cercato di marcarlo con un tenue colore verde. Il nero è diventato il colore dell’ansia e del pericolo ed è anche il colore delle storie di resistenza dissidente.” (K. Novochatko)

Contro i regimi e a sostegno dei diritti umani

Caissa Italia, in una chiara sinergia di intenti con la casa editrice Samokat in Russia, mira a portare allo sguardo delle giovani generazioni il tema dei diritti umani, proseguendo il cammino di impegno già intrapreso con Sassolino, di Marius Marcinkevičius e Inga Dagile, e Diario di guerra, di Olga Grebennik, due testi che oggi confluiscono nella neonata collana Calicanto assieme ad Andrej Sacharov. L’uomo che non aveva paura

L’edizione italiana di questo libro accende l’attenzione su tematiche pressanti come l’oppressione perpetrata dai regimi autoritari, ma anche sull’importanza e la difficoltà delle scelte individuali. Non da ultimo, è un modo per mostrare vicinanza alle molte persone che hanno rischiato e stanno rischiando la vita per la causa dei diritti umani in Russia.

La pubblicazione del volume è stata resa possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Friedrich Naumann per la Libertà Madrid. I documenti, le fotografie e i materiali d’archivio sono stati forniti dal Centro Sacharov, che ha anche prestato consulenza scientifica.

La curatrice

Ksenija Novochatko nasce a Mosca nel 1984 ed è critica d’arte e curatrice museale. È autrice, per la casa editrice Samokat, oltre della biografia di Sacharov, anche di una guida di musei interattiva della città di Mosca. Ha curato molte mostre ed esposizioni permanenti in musei metropolitani e regionali.

Le illustratrici

Evgenija Rojzman, illustratrice e fumettista, ha studiato fumetto alla HSE School of Design.

Olga Terechova, illustratrice, artista e fumettista, ha studiato presso la HSE School of Design.Polja Plavinskaja, artista, illustratrice e co-fondatrice di una libreria indipendente, ha studiato presso l’Institute of Journalism and Creative Writing e poi Illustrazione alla British School of Design. Collabora con portali informativi, riviste e varie case editrici ed è stata art director della casa editrice Samokat. Le sue illustrazioni per “Tutta la verità sui pirati”, in uscita per Caissa Italia nel 2024, sono state selezionate dalla giuria della BCBF 2023.

La traduttrice

Tatiana Pepe, laureata in lingua russa, ha seguito un percorso accademico presso l’università di Bologna e per alcuni anni ha lavorato come traduttrice con i Paesi dell’Est. Del 2019 è l’ingresso nel mondo editoriale insieme a Caissa Italia. Da allora cura assieme all’editore la collana KIDS, oltre a firmare tutte le traduzioni del filone russofono.

Loghi

La casa editrice

Caissa Italia è una casa editriceindipendente attiva dal 2002 che si occupa di saggistica (scacchi, golf, giochi, musica, linguistica), teatro, narrativa italiana e libri per bambini. Marchio editoriale di riferimento per gli appassionati del gioco del golf e degli scacchi, settore nel quale ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, esordisce nel panorama dei libri per bambini nel 2017 con Giochiamo a scacchi, un raccordo quasi naturale con la produzione precedente. Il 2022 è stato un anno di svolta per la linea Kids: l’albo illustrato Amy & Louis di Libby Gleeson e Freya Blackwood ha conquistato il Premio Nazionale Nati per leggere Sezione 3-6-anni; Kris Di Giacomo si è aggiudicata il concorso IMAGE OF THE BOOK nella categoria “Best Illustration for Children’s Books” per le sue illustrazioni in Ma dove vanno a dormire di notte le farfalle?, scritto da Sara Marconi (come già Cinque minuti di Natalia Mirzoyan l’anno precedente nella categoria Original Picture Book), mentre Elanor Burgyan è risultata finalista nella stessa categoria per le sue illustrazioni nell’albo Il grande alveare, scritto daGiorgio Volpe. Nel 2023 due riconoscimenti di primissimo piano sono già arrivati in casa editrice: Il grande alveare è tra i cinque finalisti del Premio svizzero del libro per ragazzi e il Diario di guerra di Olga Grebennik è nella Honour List di Ibby Italia!

Il nome “Caissa” rimanda alla driade protagonista di un poemetto di Sir William Jones (1763), poi diventata la dea protettrice del gioco degli scacchi. Il logo è firmato dal grafico e artista Ennio Tamburi, che ha curato il restyling della casa editrice nel 2009.

L’editore e direttore editoriale è Yuri Garrett; in redazione ci sono Elena Montemaggi e Tatiana Pepe. I social sono curati da Haider Bucar.

Scarica il comunicato e la copertina

Se vuoi conoscere maggiori dettagli su questo titolo invia un’email a news@lachiccaufficiostampa.it

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